Da bambini è frequente che si possono sviluppare molti tipi di paure: alcune sono innate, transitorie, altre indotte. Alcune sono causate da emozioni incontrollate, altre da situazioni nuove e percepite come pericolose… Quello che accomuna le paure è che attivano sempre il nostro corpo a reagire in maniera istintiva e a cercare protezione.
Se da un lato le paure dei vostri figli potreste pensare che siano “normali” e che quindi “andranno via con lo sviluppo” e “con la crescita”, dall’altro, come genitori, potreste cogliere queste situazioni per aiutare i vostri bambini a superarle e a far sì che non rischino di ingrandirsi con il tempo o di cronicizzarsi.
Pensiamo ad una situazione diffusa: la paura di andare in una stanza buia da solo. Il bambino potrebbe chiedervi di andarci voi per lui a prendergli il giocattolo che sta cercando… o magari di accompagnarlo per accendergli la luce…
Spesso, nella fretta delle nostre giornate, ci è molto più pratico ovviare alla prima soluzione: interrompere le nostre attività per accontentarlo, ma quello che potrebbe sembrarci più funzionale in un primo momento, con il passare del tempo potrebbe diventare un’arma a doppio taglio, innescando una dinamica disfunzionale che potrebbe ripresentarsi in tante altre occasioni.
La paura rappresenta una reazione naturale e istintiva di fronte a ciò che risulta sconosciuto e potenzialmente pericoloso. Colpisce sia i grandi che i più piccini, minando la sicurezza e, a seconda del volume, l’autonomia vera e propria degli individui.
La paura del buio, di restare soli, di allontanarsi dai genitori, di andare a scuola, dei rumori forti, del vento, dei temporali, dell'acqua… sono alcune delle numerose paure che possono avere i vostri bambini… e uno dei vostri compiti, come genitori è quello di aiutarli a superare questi momenti di disagio, rassicurandoli che ogni problema può essere affrontato insieme.
Lavorare sulle paure è qualcosa di molto importante all’interno della famiglia perché, oltre a potenziare l’autonomia dei più piccoli è un metodo che aiuta i genitori nel costruire una relazione sana con i propri bambini.
Spesso ci si chiede in che modo sia possibile abbassare il volume di alcune paure… e si pensa che, come genitori, si debbano mettere in pratica strategie complesse e laboriose, quando in realtà, anche il solo ascolto può fare la differenza.
Tornando al nostro esempio; provate ad immedesimarvi nella situazione e ad immaginare un dialogo con il vostro bambino che vi comunica di aver paura del buio o di andare da solo in una stanza della vostra casa. Se in principio vi sembrerà di doverci “perdere del tempo”, col senno di poi, vi accorgerete che, dedicandovi con totalità nell’affrontare alcune dinamiche, questi nodi si scioglieranno una volta per tutte, andando a migliorare la qualità di vita di tutto il nucleo familiare e non solo di un singolo episodio.
Frasi del tipo "non ha senso avere paura”, “non essere fifone”, “i bravi bambini non hanno paura di queste sciocchezze", non aiutano in queste circostanze, perché il giudizio negativo da parte vostra, oltre ad essere una delle paure più grandi dei bambini, li farà sentire in difetto e sbagliati, interrompendo la positiva comunicazione e la fiducia instaurata nei vostri confronti e li porterà a chiudersi e a non esternarvi più i loro pensieri e le proprie emozioni.
Provate a sospendere il vostro giudizio e ad essere empatici nei confronti dei vostri figli; ascoltateli, mettetevi nei loro panni, provate a costruire con loro un dialogo aperto ed autentico e vedrete che già questo permetterà loro di sentirsi protetti e sicuri ad affrontare le loro paure in vostra compagnia.
Con parole semplici, spiegate loro che è fondamentale calmarsi, che le emozioni forti vanno affrontate, specie se negative, facendo dei grossi respiri. Insegnate loro che quando avvertono la paura possono provare a distrarsi facendo una corsetta, dei saltelli sul posto o anche mettendosi a disegnare: sfogarsi fisicamente, o tenere il cervello e le mani impegnati a fare qualcosa di impegnativo e creativo, li aiuterà a calmarsi.
…e se la paura è legata a qualcosa che devono fare, come il nostro esempio di prima, provate a facilitarli nella “loro impresa” facendo sentire la vostra presenza.
Potreste suggerire loro di andare avanti mentre voi li guardate da lontano… accompagnarli per metà della strada e aspettarli facendo sentire la vostra voce.
Non abbiate fretta di vedere la paura svanire in una volta! Magari occorrerà provarci due, tre volte… magari di andare per gradi, per tappe… ma siate certi che le vostre energie saranno ben ripagate.
Scritto da Giulia Di Sipio, Diplomata in Counseling Relazionale (iscrizione albo nazionale An.Co.Re n.275), nel 2013, specializzata in Counseling Gastronomico, da anni collabora come volontaria con l'Associazione Orizzonte Onlus (www.associazioneorizzonte.it) nelle sue attività per facilitare l'inclusione e l'autonomia dei ragazzi diversamente abili, promuovere iniziative volte a sostegno delle famiglie con disabilità e a sostegno della genitorialità.