Parrocchia 
Santi Angeli Custodi

Francavilla al Mare - Chieti

Adorazione Eucaristica 14/08/2020

assunzione

Adorazione Eucaristica

 

Assunzione della Beata Vergine Maria

 

Canto per l’esposizione

  1. G. «Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la Chiesa, per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». Se papa Pio XII, nel proclamare il dogma dell’Assunzione di Maria nella Costituzione Apostolica Munificentissimus Deus, ha usato necessariamente termini dogmatici, noi oggi, nella celebrazione liturgica, ricorriamo alle parole del Magnificat, che, affermando praticamente le stesse cose, ci pongono nello spirito della lode e del rendimento di grazie, perché ciò che Dio ha compiuto in Maria, non ha mai cessato, e non cesserà mai di compierlo nella Chiesa e, dunque, in ciascuno di noi.

 

  1. T. Alleluia, alleluia.

SAC. “Maria è assunta in cielo;esultano le schiere degli angeli.”

  1. T. Alleluia.

+  Dal Vangelo secondo Luca: (Lc 1,39-56)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Parola del Signore.

Pausa di Silenzio

 

  1. G. "Maria si mise in viaggio, in fretta, verso la montagna". Lei è la donna del viaggio compiuto in fretta, perché l'amore ha sempre fretta, non sopporta ritardi; và, portata dal futuro che prende carne e calore in lei. Donna in viaggio, che è sempre figura di una ricerca interiore, di un cammino verso un mondo nuovo sulle tracce di Dio e sulle speranze del cuore. Donna in viaggio verso altri: Maria non è mai da sola nel Vangelo, non si è mai ritagliata uno spazio per quanto esiguo, da riservare a sé. Va continuamente verso altri, creatura di comunione, nodo di incontri. Donna in viaggio da casa a casa, che lascia la sua casa di Nazaret, e va da Elisabetta, dagli sposi di Cana, a Cafarnao, alla camera alta a Gerusalemme, quasi la sua casa si fosse dilatata e spalancata e moltiplicato il cerchio del cuore. Donna in viaggio con gioia, gioia e paura insieme, gioia che all'incontro con Elisabetta si fa abbraccio e poi canto. Perché la gioia, come la pace, come l'amore, si vivono solo condividendoli. L'Assunta è la festa della nostra comune migrazione verso la vita. Siamo umanità dolente, ma incamminata; umanità ferita, caduta, eppure incamminata; umanità che ben conosce il tradimento, ma che non si arrende, che ama con la stessa intensità il cielo e la terra.

 

Tutti

 

Dal Salmo 45 (44):   Risplende la regina, Signore, alla tua destra.


Figlie di re fra le tue predilette; alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio: dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.

Il re è invaghito della tua bellezza. È lui il tuo signore: rendigli omaggio.

Dietro a lei le vergini, sue compagne, condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.

Canto

1L. La liturgia per esprimere il mistero dell'assunzione di Maria, innalzata alla gloria del cielo in corpo e anima ricorre a tre testi biblici.

2L. Il primo, tratto dall'Apocalisse, parla del segno grandioso di una donna vestita di sole.

1L. Il secondo, tratto dalla Prima lettera di san Paolo ai Corinzi, spiega che la risurrezione avviene secondo un certo ordine.

2L. Il Vangelo non parla dell'assunzione di Maria, ma parla della Visitazione, perché in questa occasione Maria ha espresso quei sentimenti che dovevano essere suoi anche nel grande giorno della sua assunzione. Sono i sentimenti espressi nel Magnificat.

1L. È significativo che Maria canti il suo Magnificat in un'occasione di grande carità fraterna.

2L. Maria ha ricevuto l'annuncio che sarebbe diventata madre del Figlio di Dio; ma, sapendo che Elisabetta, sua parente, aspettava un bambino nonostante la sua età avanzata e che quindi aveva bisogno di aiuto, è stata spinta dalla carità divina ad andare a trovarla.

1L. Il contatto con Maria è occasione di grandi grazie. Dice il Vangelo che «appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo».

2L. In questa comunicazione di grazie, Maria esprime i suoi sentimenti di riconoscenza e di amore pieno di gratitudine a Dio, che ha fatto grandi cose in lei.

1L. Il Magnificat è un canto profetico, perché annuncia, in modo misterioso, l'esaltazione di Maria stessa nell'evento dell'assunzione.

2L. Infatti, in quel momento ella ha potuto proclamare con un'esultanza ancora più forte: «L'anima mia magnifica Il Signore[...]. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente.

1L. Questo canto di Maria esprime veramente la sua immensa gratitudine per l'opera divina in lei. Quindi già al momento della nascita di Gesù ella poteva dire: «Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente».

2L. E così anche sul Calvario, pur tra i dolori grandissimi per la morte di suo Figlio, ella ha potuto dire: «Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente», perché lì è diventata madre dei discepoli di Gesù, madre nello spirito.

1L. Infine, Maria ha potuto esprimere la sua gioia e la sua gratitudine in maniera definitiva e perfetta nel momento della sua assunzione.

2L. Nel giorno dell'Assunzione, anno dopo anno, tutte le generazioni proclamano la beatitudine di Maria, la sua grande gioia, tutta permeata di gratitudine verso il Signore.

1L. L'assunzione è un privilegio di Maria, perché Dio non poteva lasciare che fosse abbandonato alla corruzione il corpo che aveva accolto il Figlio suo per dargli la carne e il sangue di cui aveva bisogno per compiere la redenzione del mondo.

2L. Gesù allora è venuto a riprendere sua madre dopo la sua «dormizione», come si dice, per associarla pienamente alla sua gloria in cielo. E da lì Maria continua la sua opera materna a favore della Chiesa e per dare ai cristiani la fiducia di essere guidati verso Dio in modo molto sicuro.

1L. Ella viene per soccorrere i deboli, per guarire i malati, per invitare tutti alla conversione, per darci la speranza che alla fine potremo raggiungerla in cielo.

2L. Maria glorificata non ci abbandona, anzi la possiamo sentire molto vicina a noi. E questo porta nella nostra vita gioia e fiducia.

Tutti

Preghiera per il XXV° Congresso Eucaristico  Nazionale

Signore Gesù,  di fronte a Te, Parola di verità  e Amore che si dona, come Pietro ti diciamo:  “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. Signore Gesù, noi ti ringraziamo perché la Parola del tuo Amore si è fatta corpo donato sulla Croce, ed è viva per noi nel sacramento della Santa Eucaristia. Fa’ che l’incontro con Te Nel Mistero silenzioso della Tua presenza, entri nella profondità dei nostri cuori e brilli nei nostri occhi perché siano trasparenza della Tua carità. Fa’, o Signore, che la forza dell’Eucaristia continui ad ardere nella nostra vita e diventi per noi santità, onestà, generosità, attenzione premurosa ai più deboli. Rendici amabili con tutti, capaci di amicizia vera e sincera perché molti siano attratti a camminare verso di Te. Venga il Tuo regno, e il mondo si trasformi in una Eucaristia vivente. Amen.

Canto:

3L.  L'Assunzione di Maria al cielo in anima e corpo è l'icona del nostro futuro, anticipazione di un comune destino: annuncia che l'anima è santa, ma che il Creatore non spreca le sue meraviglie: anche il corpo è santo e avrà, trasfigurato, lo stesso destino dell'anima. Perché l'uomo è uno.

4L. I dogmi che riguardano Maria, ben più che un privilegio esclusivo, sono indicazioni esistenziali valide per ogni uomo e ogni donna.

3L. Lo indica benissimo la lettura dell'Apocalisse: vidi una donna vestita di sole, che stava per partorire, e un drago .

4L. Il segno della donna nel cielo evoca santa Maria, ma anche l'intera umanità, la Chiesa di Dio, ciascuno di noi.

3L. Contiene la nostra comune vocazione: assorbire luce, farsene custodi (vestita di sole), essere nella vita datori di vita (stava per partorire): vestiti di sole, portatori di vita, capaci di lottare contro il male ( il drago rosso).

4L. La festa dell'Assunta ci chiama ad aver fede nell'esito buono, positivo della storia: la terra è incinta di vita e non finirà fra le spire della violenza; il futuro è minacciato, ma la bellezza e la vitalità della Donna sono più forti della violenza di qualsiasi drago.

3L. Il Vangelo presenta l'unica pagina in cui sono protagoniste due donne, senza nessun'altra presenza, che non sia quella del mistero di Dio pulsante nel grembo.

4L. Nel Vangelo profetizzano per prime le madri.

SAC. «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo».

3L. Prima parola di Elisabetta, che mantiene e prolunga il giuramento irrevocabile di Dio: Dio li benedisse (Genesi 1,28), e lo estende da Maria a ogni donna, a ogni creatura.

4L. La prima parola, la prima germinazione di pensiero, l'inizio di ogni dialogo fecondo è quando sai dire all'altro: che tu sia benedetto.

3L. Poterlo pensare e poi proclamare a chi ci sta vicino, a chi condivide strada e casa, a chi porta un mistero, a chi porta un abbraccio:

SAC. «Tu sei benedetto».

4L.  Dio mi benedice con la tua presenza, possa benedirti con la mia presenza.

SAC. «L'anima mia magnifica il Signore».

4L. Magnificare significa fare grande. Ma come può la piccola creatura fare grande il suo Creatore?

3L. Tu fai grande Dio nella misura in cui gli dai tempo e cuore. Tu fai piccolo Dio nella misura in cui Lui diminuisce nella tua vita.

4L. Santa Maria ci aiuta a camminare occupati dall'avvenire di cielo che è in noi come un germoglio di luce. Ad abitare la terra come lei, benedicendo le creature e facendo grande Dio.

Tutti

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e nostra, Assunta in Cielo, dove dispensi le grazie,  ascolta l'umile nostra preghiera.

L’assunzione in cielo, o Madre, è il modo concreto di Gesù

di dirci che dobbiamo vivere nella speranza e nell'amore;

e di ritrovare il gusto di poter testimoniare con il nostro gesto e con il nostro impegno il grazie per il doppio dono di gloria di Cristo e di Maria.  Gloria a cui parteciperemo un giorno anche noi

attirati dalla soavità della tua voce. Eccoti tra le donne, pura tra le madri,

Signora tra le ancelle, Regina tra le sorelle.

Beata ti conoscono gli angeli, ti celebrano tutte le genti.

Custodisci, o Madre Santa, le vocazioni nella generosità,

brucino dell’ardore della carità.

Canto:

Padre Nostro

  1. G. La salvezza che tu ci offri, Gesù, non è destinata solo al nostro spirito: corpo e anima verranno trasfigurati dalla tua bontà e dalla tua bellezza. per partecipare ad una gioia che durerà nell’eternità. Ecco perché la festa di oggi è un appuntamento di speranza per tutti coloro che credono in te. Ecco perché l’assunzione di Maria subito dopo la morte, corpo e anima, nella gloria del cielo, rappresenta un anticipo ed un pegno di ciò che accadrà ad ognuno di noi. Sì, il nostro corpo non è un peso inutile di cui disfarci, un ingombro di cui liberarci: nella nostra vicenda umana, per la nostra fede e la nostra carità, esso è uno strumento indispensabile. Come potremmo altrimenti manifestare la gioia e il dolore, esprimere l’amore e la tenerezza, donare conforto e sostegno, praticare la solidarietà? Come potremmo senza questo corpo dire la tua lode, chiedere il tuo aiuto, intendere la tua Parola, ricevere i tuoi doni di grazia, i santi Sacramenti? Fa’ dunque del mio corpo, Signore, fin d’ora un segno della tua bontà!

Benedizione

Canto finale

Venerdì 14 agosto 2020

 

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