Parrocchia 
Santi Angeli Custodi

Francavilla al Mare - Chieti

II DOMENICA DI QUARESIMA (LC 9,28-36)

trasfigurazione - Pontificio Collegio Leoniano

MOSTRACI IL TUO VOLTO

Nel vangelo della trasfigurazione, che oggi ascoltiamo nella liturgia, è Dio stesso che si rivela attraverso l’umanità di Cristo. Gesù viene trasfigurato, il suo volto cambia d’aspetto e la sua veste diventa candida e sfolgorante; e questo avviene – dice l’evangelista Luca – mentre egli pregava.

Due uomini parlano con lui: Mosè ed Elia “apparsi nella gloria”. Mosè ed Elia hanno guidato il popolo nelle tappe precedenti e hanno preparato l’opera di Cristo; ora parlano con lui. L’Antico Testamento, si può dire, fa conversazione con il Nuovo Testamento. Per capire la rivelazione di Dio nell’Antico Testamento, è necessario contemplare Cristo. Reciprocamente, per capire bene l’opera di Cristo, è utile riflettere sulle prime tappe della storia della salvezza. Pertanto Mosè sul Sinai, Elia sull’Oreb ci aiutano a comprendere il senso della trasfigurazione.

“Parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme”. La trasfigurazione è in relazione con la passione; è una luce necessaria per poter riconoscere Gesù anche in questa. La passione è un’altra rivelazione di Dio, che ha bisogno della trasfigurazione per non apparire terrificante. Pietro, impressionato, propone di fare tre tende. La sua proposta esprime, da un lato, il desiderio di mettersi al servizio di questa apparizione e, dall’altro, quello di farla durare. Se ci pensiamo bene, tale è la nostra reazione davanti a qualche grazia speciale: vorremmo farla durare, fissarla in qualche forma umana. Non è così nel progetto di Dio: la trasfigurazione è una grazia divina che ha una sua utilità e che deve essere accolta, senza però volerci fissare in essa in modo umano.

“E allora venne una nube”. Invece della tenda fabbricata dall’uomo, è la nube che manifesta la presenza divina; “e dalla nube uscì una voce, che diceva: Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!”. È la parola che completa la rivelazione. Dio si rivela nel suo Figlio, la rivelazione di Dio si fa sul volto di Cristo. Sul monte viene rivelata anche la legge di Cristo: una legge diversa, trasformata, contenuta in una sola parola: “ascoltatelo”. Invece delle due tavole di pietra del Sinai, come legge abbiamo una persona da ascoltare, una persona viva; e la visione ci aiuta ad aderire a questa persona. Chi ha riconosciuto il Figlio di Dio, lo ascolta, lo segue, è pronto a seguirlo fino alla risurrezione, attraverso la passione.

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