SOTTO LA BENEDIZIONE DI DIO
Nel nome del Signore, con gioia, iniziamo un anno nuovo con il desiderio che sia un cammino di pace per tutti gli uomini, che sia per la comunità cristiana un cammino di maturazione nella fede e nella carità, che sia per ciascuno di noi una risposta gioiosa e integra alla chiamata del Signore.
Nella prima lettura troviamo la benedizione che Dio dona ad Aronne e ai suoi figli perché ne rendano partecipi gli israeliti. La “benedizione”, come sappiamo, è una energia di vita che produce bellezza, bontà, giustizia, arricchimento vitale, gioia, consolazione, perdono.
Secondo la Bibbia questa benedizione di Dio accompagna la storia complessa e a volte ambigua dell’uomo sulla terra. La possiamo raccordare con un tema, che era caro in anni passati alla spiritualità cristiana, quello della Provvidenza divina. “Provvidenza” non significa che Dio intervenga con miracoli per migliorare la sua creazione o per correggere gli errori e le stupidità dell’uomo, in modo che tutti i drammi abbiano un lieto fine. Al contrario, la Provvidenza opera attraverso le “cause seconde”, attraverso le leggi che regolano il corso della natura, ma soprattutto attraverso i comportamenti liberi e responsabili dell’uomo. Potremmo dire che la benedizione di Dio non ci esonera affatto dalla responsabilità di decidere con saggezza e di agire con giustizia, ma piuttosto ci dà la forza di pensare e di operare in questo mondo. La benedizione di Dio ci permette di non essere attaccati al nostro interesse immediato, ma di saper decidere e scegliere il bene di tutti, essere capaci di sacrificare il nostro vantaggio perché tutti ne abbiano a guadagnare.
Come i pastori del Vangelo torniamo «senza indugio» sempre di nuovo a Betlemme per «trovare Maria e Giuseppe e il bambino, che giace nella mangiatoia». Questa contemplazione ci fa bene, ci consola da tante esperienze negative che minaccerebbero di intristire la vita, ci apre a tante speranze che rendono prezioso il tempo che viviamo. Vorremmo anche noi come i pastori potere percorrere il cammino dell’anno nuovo glorificando e lodando Dio per tutto quello che avremo udito e visto.