UN DIFENSORE CHE CI ASSISTE NELLA LOTTA
La pagina evangelica odierna appartiene ai cosiddetti discorsi di addio del Quarto vangelo.
Ai discepoli che sono con lui, Gesù parla dello Spirito Santo usando una parola caratteristica che è “Paraclito”, “Difensore”: «io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre». Il primo elemento di questa difesa del discepolo che lo Spirito Santo compie è di rimanere con lui in modo tale che il legame del discepolo al Signore sia permanente. C’è stato infatti un periodo in cui il Signore era con i suoi discepoli e il legame era immediato, era un legame di ascolto, di discussione, di contemplazione… Questo tipo di presenza del Signore è ora tolto, ma non è tolto il rapporto con il Signore. Il discepolo non può vivere se non rimanendo nel Signore; e questo com’è possibile? Mediante lo Spirito! È lo Spirito di Cristo, lo Spirito donato dal Risorto che permette al discepolo, nel tempo anche dell’assenza fisica del Signore, di vivere un rapporto permanente con lui. Il discepolo continua a rimanere in Gesù. «Non vi lascerò orfani», promette ai discepoli alla vigilia della sua passione, «tornerò da voi». Negli anni del suo ministero Gesù stesso è stato il loro difensore, li ha protetti dalle paure e dalle seduzioni del mondo e li ha resi testimoni della forza guaritrice dell’amore di Dio. Ma ora è il
momento del distacco: i discepoli continueranno a vivere nel mondo e inevitabilmente avranno a che fare con le pressioni, i condizionamenti del mondo; dovranno rimanere fedeli al comandamento dell’amore anche quando questo costerà loro sacrifici e umiliazioni. Avranno bisogno di un difensore che li assista nella lotta, che smascheri davanti a loro le pretese di un mondo che vorrebbe fare a meno di Dio e vorrebbe presentarsi come sorgente autonoma di salvezza