Parrocchia 
Santi Angeli Custodi

Francavilla al Mare - Chieti

Il valore della gentilezza

Il valore della gentilezza

“Se puoi scegliere tra l’avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile” Wayne W. Dyer

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…se non altro avrai l’opportunità di poter intessere un dialogo, spiegare il tuo punto di vista, trovare una mediazione.

Perché è importante la gentilezza?

Quante volte vi siete trovati in fila davanti alle poste, soprattutto ora che non ci si può entrare, ma occorre prendere appuntamenti, aspettare fuori la porta… e avete discusso con qualcuno o assistito a delle sceneggiate su chi dovesse entrare per primo?

Di fronte ai valori e agli standard proposti dalla società in cui viviamo in questa parte del mondo, vivere è diventato sempre più un fatto competitivo: una gara a coloro che arrivano prima, impiegano minor tempo, investono meno energie, guadagnano di più… L’ascolto dell’altro, la cura del prossimo… sono diventati sempre più rari, più difficili da incontrare. Impegnati nel raggiungimento dei nostri obiettivi, nel portare a termine i nostri compiti, nel rispettare le nostre routine, spesso ci dimentichiamo che, per essere felici e sereni con noi stessi è importante che ci sia anche il benessere degli altri.

Se provate un attimo a chiudere i vostri occhi… come vi sentireste in una stanza con altre persone tutte arrabbiate?

Sebbene la gentilezza sembri quasi una qualità fuori moda o addirittura data per scontata, la sua presenza nel nostro quotidiano è qualcosa di più di un “grazie”, “prego”, “per favore”! …è un approccio al mondo, agli altri, alle persone che ci sono vicine. È un modo di vivere le relazioni, di portare avanti una conversazione, di coltivare un ambiente lavorativo… e se trasmessa ai nostri figli attraverso l’educazione può fare la differenza nella qualità delle loro (e nostre) vite.

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“Una parola delicata, uno sguardo gentile, un sorriso bonario possono plasmare meraviglie e compiere miracoli”
William Hazlitt

Cosa significa educare alla gentilezza?

Spesso si confonde l’educazione tradizionale trasmessa attraverso le buone maniere con l’educazione alla gentilezza: un processo complesso e costante che ha inizio quando siamo bambini e prosegue fin quasi alla fase adulta.

All’interno dei nuclei familiari e poi tra i banchi di scuola, i bambini crescono apprendendo dalle persone che li circondano il modo di rispondere a quanto accade loro nel quotidiano. Educare alla gentilezza significa mostrare a questi piccolini che non occorre essere prepotenti, violenti… per farsi valere ed essere “considerati”, ma al contrario: gentili, attenti, premurosi, rispettosi di sé stessi e degli altri.

Essere gentili ci rende aperti al dialogo con le persone che ci circondano, disposti ad un confronto autentico con chi abbiamo davanti… e se qualcuno ha provato in più di una circostanza ad affermare che “essere gentili” equivale ad essere deboli o fragili, vuol dire che non si è mai soffermato a pensare di quanto la gentilezza sia in realtà una caratteristica delle persone forti e sagge, di coloro che sanno ascoltare, di tutte quelle persone che hanno una buona autostima e che non hanno bisogno di prevaricare sugli altri.

Educare alla gentilezza: come fare?

Iniziamo con l’essere gentili verso noi stessi.  Impegniamoci nel trattare noi stessi come se avessimo a che fare con il nostro migliore amico. Ovunque noi siamo, in qualsiasi situazione ci troviamo, niente è più incisivo del nostro esempio per trasmettere l’importanza di essere gentili. Portare l’attenzione su quanto il nostro comportamento sia determinante nel processo educativo e formativo dei nostri bambini, non soltanto ci aiuterà nel sentirci meglio, ad innalzare le nostre stesse vibrazioni… ma farà in modo che “gli adulti di domani” apprendano sul campo gli effetti di un approccio alla vita dai toni più delicati ed equilibrati nei volumi.

Sentirci degli “esempi” ci fa sentire scomodi e un pochino ansiosi?

Niente paura! …essere dei modelli da seguire non vuol dire che dobbiamo essere perfetti! Anzi, tutt’altro! Avere la consapevolezza che il nostro ruolo ci pone in una posizione tale per cui, i bambini che ci vedono, i nostri figli, i nipotini, gli alunni… possono, attraverso la nostra immagine, apprendere dei valori, dei comportamenti… ci deve solo far riflettere su quanto sia importante essere autentici e onesti. Se avvertiamo di aver sbagliato, di non essere stati garbati in una situazione, di aver alzato eccessivamente i volumi, impariamo a parlarne. Coltiviamo una sana comunicazione, un dialogo costante che miri a spiegare le situazioni che la vita ci pone davanti e la qualità delle nostre risposte.

Essere gentili non è infatti un aggettivo che una volta “acquisito” non può venire meno. È importante riconoscere le infinite sfumature dei nostri stati d’animo, delle circostanze che affrontiamo… ed è altrettanto importante mostrare ai nostri bambini che talvolta anche gli adulti sbagliano. E ne sanno parlare.

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Dall’educazione alla gentilezza all’educazione emotiva

Imparare a dialogare con i nostri piccoli dei nostri errori, dei diversi stati d’animo… portare l’attenzione su quelle situazioni che ci fanno perdere il controllo per vedere insieme le possibili alternative, le diverse prospettive ed opportunità… non soltanto coltiva una relazione, un’intimità con l’altro… ma introduce anche un’altra tematica importante: il riconoscimento e la gestione delle emozioni. Se io sono arrabbiato, ho tutto il diritto di essere arrabbiato, ma non per questo sono legittimato a rispondere male alle persone che mi circondano.

Saper dare un nome alle emozioni che provo nei diversi momenti della mia giornata e allenarmi per far sì che ognuna di esse abbia un suo ruolo, una sua dignità, ma non il sopravvento… è anche questa una competenza importante nella vita di ognuno di noi. Allenarla fin da bambini è fondamentale.

Per la qualità della vita del nucleo familiare di oggi e delle persone adulte di domani.

 

Giulia Di SipioScritto da Giulia Di SipioCounselor Relazionale (Iscrizione albo nazionale An.Co.Re n°275), specializzata in Counseling Gastronomico, Wedding Counselor Consulente Genitoriale,  da anni collabora con l'Associazione Orizzonte (www.associazioneorizzonte.it)  per facilitare l'inclusione e l'autonomia dei ragazzi diversamente abili, promuovere iniziative volte a sostegno delle famiglie con disabilità e potenziare le occasioni di lavoro per una buona genitorialità. Dal 2020 collabora con la Parrocchia degli Angeli Custodi per offrire un supporto pratico ed emotivo a chi ne sente il bisogno, percorsi di accompagnamento al Matrimonio per le coppie, Orientamento scolastico e lavorativo, Mediazione dei conflitti. Responsabile e referente dello Sportello di Ascolto “La famiglia al centro” e “Ascoltiamoci” , per informazioni e appuntamenti  ?+39-347-1692195.

 

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