Vademecum per tutti quei genitori che hanno dimenticato di essere anche delle persone
Se sei genitore lo sai bene… se invece non lo sei ancora diventato è un concetto che ti è stato sicuramente ripetuto nell’arco della tua vita almeno quel centinaio di volte… soprattutto quando si stavano attraversando dei momenti di criticità, di passaggio: non c’è lavoro più intenso e ricco di sfumature come quello di “fare il genitore”.
La natura, non sempre in modo intenzionalmente da noi “programmato” ci rende genitori, ma l’esserlo non vuol dire che noi lo faremo. Sebbene la sfumatura sia sottile, decidere di voler fare il genitore è qualcosa che va oltre… e che rivoluziona a tal punto la vita di una persona “prima” e di una “coppia” poi, da richiedere spesso dei momenti di riflessione, delle messe in discussione.
Ieri leggevo un libro molto interessante a proposito dell’autismo. Scritto da Fabiana Sonnino con la prefazione di Michele Zappella psichiatra e neuropsichiatra infantile, riportava ad un certo punto una serie di suggerimenti per la famiglia che mi hanno colpita e che desidero condividere in questo spazio.
Spesso allo sportello di Consulenza Genitoriale, mi trovo a parlare con dei genitori che sono così tanto coinvolti dal lavoro di educare, sostenere, crescere, accudire, spronare… i loro figli, che faticano a ricaricare le loro pile, a trovare un momento per sé, per i propri interessi, un tempo da poter dedicare alla cura della “coppia”, non solo genitoriale… E così nel percorso insieme, spesso, ci si trova ad affrontare, prima ancora dei disagi o delle problematiche specifiche che li vede arrivare nello studio, la necessità di riportare al centro la persona nella sua interezza.
Non si è solo genitori.
Si è sempre prima di tutto uomini, donne, mariti, mogli, amici, amiche… e poi papà e mamme. Ricordare a sé stessi che si è tanti ruoli e non uno solo, ritagliarsi del tempo per fare qualcosa che appaga sé stessi e non soltanto la famiglia… non soltanto amplia le possibilità, gli strumenti, le prospettive, arricchisce i dialoghi, le condivisioni… ma soprattutto permette ai figli stessi di poter crescere in un ambiente sereno, pieno di stimoli, di esempi, con persone soddisfatte e gratificate.
Leggere in un testo rivolto a famiglie che hanno un figlio speciale alcuni concetti credo che sia una carezza per molti, una coccola, un’autorizzazione, un modo per poter finalmente dire: me lo posso concedere.
“Di seguito vorrei riportare un prontuario di semplici, ma buoni suggerimenti per una qualità della vita migliore, che vale la pena tenere sempre a mente:
1 Dedicare del buon tempo per sé: ovvero, dedicare del tempo piacevole ogni giorno per la propria persona! Fare sport o alimentare i propri hobby o attività di relax. Tale tempo prezioso fornirà la carica necessaria per affrontare con successo le sfide quotidiane che la vita vi pone e creare nuove soluzioni di problem solving.
2 Dedicare tempo per la coppia genitoriale. La coppia dovrebbe essere abbastanza affiatata da collaborare, senza entrare in competizione ma sostenendosi a vicenda. Semplici accorgimenti potranno rivelarsi preziosi: non delegittimare mai l’altro anche in caso di errore, ritagliatevi momenti di scambio e confronto senza la presenza dei bambini, anche per mettere a punto nuove strategie educative comuni. Periodicamente organizzate delle uscite solo tra di voi, prevenite possibili momenti di chiusura e rigidità, evitate di colpevolizzarvi a vicenda: (se) state affrontando un grave stress, avete bisogno di alleati per poter vincere la battaglia del cambiamento!
3 Dedicare del tempo esclusivo per ogni figlio. … Un ottimo suggerimento è quello di dedicare del buon tempo a ciascuno, anche 30 minuti qualitativamente significativi possono essere sufficienti. Comunicate prima la vostra intenzione: create l’atmosfera di un appuntamento speciale.
4 Curare l’alimentazione del bambino.
Regolarizzate il ritmo sonno/veglia per il benessere di tutta la famiglia.
5 Prestare attenzione alla cura e all’igiene. …creare un rituale di pulizia e vestizione la mattina e la sera, scomponendo le varie attività in piccoli passi da perseguire facendo in modo che molti passaggi diventino dei momenti di gioco tra genitori e bambino.
6 L’educazione alle regole sociali
7 La sensibilizzazione e l’informazione
8 Rispettare la personalità di vostro figlio”
(“Se fosse autismo” di Fabiana Sonnino con la prefazione di Michele Zappella)
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Scritto da Giulia Di Sipio, Counselor Relazionale (Iscrizione albo nazionale An.Co.Re n°275), specializzata in Counseling Gastronomico (autrice del libro "Il Cibo come via, gli Archetipi come guida"), Wedding Counselor e Consulente Genitoriale, da anni collabora con l'Associazione Orizzonte (www.associazioneorizzonte.it) per facilitare l'inclusione e l'autonomia dei ragazzi diversamente abili, promuovere iniziative volte a sostegno delle famiglie con disabilità e potenziare le occasioni di lavoro per una buona genitorialità. Dal 2020 collabora con la Parrocchia degli Angeli Custodi per offrire un supporto pratico ed emotivo a chi ne sente il bisogno, percorsi di accompagnamento al Matrimonio per le coppie, Orientamento scolastico e lavorativo, Mediazione dei conflitti. Responsabile e referente dello Sportello di Ascolto “La famiglia al centro” e “Ascoltiamoci” , per informazioni e appuntamenti
+39-347-1692195.